Ricchi e Poveri, caos dopo l’esibizione a Sanremo e non è la prima volta…

Ricchi e Poveri finiscono al centro di una bufera vera e propria: è successo dopo la loro esibizione a Sanremo. Di cosa si tratta?

Si torna ancora una volta a parlare di Sanremo 2024 e in particolare dei Ricchi e Poveri che quest’anno, dopo tanto tempo, sono tornati a essere uno dei big in gara, riscuotendo anche un discreto successo. Angelo e Angela hanno portato il brano Ma non tutta la vita, che ha fatto ballare tutti.

Ricchi e Poveri Sanremo
Ricchi e Poveri (sanremostory.it)

Eppure, non tutto pare essere andato nel modo in cui si immaginavano e non stiamo parlando dei risultati di gara o della loro posizione nella classifica finale, ma di un vero e proprio caos che pare essersi scatenato dopo la loro partecipazione alla kermesse canora.

Al centro della questione il brano, scritto e musicato da Cheope, Stefano Marletta ed Edwyn Clark Roberts. Una situazione davanti alla quale non pensavano davvero di trovarsi. Ma che cosa è accaduto? Entriamo nei fatti.

Ricchi e Poveri accusati di plagio? Le prove non lasciano dubbi

Insomma, i Ricchi e Poveri hanno fatto divertire e ballare tutti quanti con il brano portato a Sanremo 2024, ma qualcosa ha attirato l’attenzione di tutti: stiamo parlando di una presunta accusa di plagio per alcuni versi della canzone in questione.

Ricchi e Poveri il loro brano di Sanremo ricorda qualcosa del passato
Ricchi e Poveri (foto Ansa) (sanremostory.it)

Che confusione il sabato / È quasi peggio di quello che dicono, con te però / C’è un non so che di magico /C’è un non so che, c’è un non so che bellissimo: queste sono le parole che compongono l’intro del brano e che poi arrivano fino alla melodia del ritornello e fin qui nulla di strano, se non fosse che riprendono alcune canzoni del passato.

Una di queste è quella presentata al Festival di Sanremo 1992, stiamo parlando del brano Non amarmi di Francesco Alotta e Aleandro Baldi. L’altra invece quella del 1983 contenuta nel più grande album di Gianni Togni, Luna, ovvero Semplice. Basta solo ascolta i primi venti secondi della canzone per capire che ci sono davvero tantissime similitudini.

Davvero una questione incresciosa che per il momento non è dato sapere come andrà a finire, ma una cosa è certa: non è la prima volta che il gruppo finisce al centro dell’attenzione per questo problema, la stessa cosa era accaduto nel 1971 quando loro insieme con José Feliciano e la loro Che Sarà che si piazza al secondo posto, ricordava il brano pubblicato nel 1970 da Caetano Veloso. Chi avrà ragione questa volta?

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