IL 1984 - LA STORIA
A cura di Rey Brambilla
Per questa edizione, Ravera, attua una grande novità:galvanizzato
dalla scoperta di un grande come Vasco Rossi, divide le due categorie: Big (20
cantanti) e Giovani (16 e diventeranno 8), alla fine quindi usciranno due
vincitori.
I giovani vengono votati con le giurie e i Big solo con le
schedine del Totip. La radio commenta ogni sera con il radiocronista Sandro
Ciotti, che ogni volta ricorda il suo fastidio per il cantante Alberto Camerini
(che farebbe meglio a stare nei medesimi, come dice sempre Ciotti).
Dopo il
1968, viene chiamato a presentare Pippo Baudo, nel suo momento di maggiore
fulgore, che farà una bellissima figura e si confermerà un grande
presentatore. Ad affiancarlo ci sono ben 4 vallette:Tiziana Pini (la dolce), Edy
Angelillo (l'intellettuale), Elisabetta Gardini (un'attrice che ha lavorato
anche con Gassman) ed Iris Peynado (la tropicale).
Inoltre Baudo chiama anche
due bambine, le cui mamme lotteranno per la popolarità di una o
dell'altra:Isabella Rocchietta (che ha già recitato in "Piccolo mondo
antico") e Viola Simoncini. Ci sono, come sempre grandi ospiti. Gli attori:
Nino Manfredi, Renzo Montagnani, Jerry Calà, Marina Suma, Alida Chell (ai tempi
compagna di Baudo), Pierre Cosso.
I comici:Beppe Grillo e Pippo Franco.
I vecchi
cantanti: Claudio Villa e il "re" Mario Merola. Gilbert Montagnè,
bravissimo pianista non vedente, i mitici Queen.
Ed infine i cantanti del
momento :i Culture Club (del truccatissimo Boy George), Paul Young
(l'idolo delle ragazzine per quei anni).
Dall'inizio già il festival è in
agitazione:un gruppo di metalmeccanici staziona fuori dall'Ariston, protestano
contro la chiusura e quindi il licenziamento,da parte dell'IRI dell'impresa
Oscar Senigaglia. Baudo, dopo un momento di insicurezza, chiama sul palco una
rappresentanza di questi (con tanto di cappello giallo in mano), che spiegano le
loro ragioni e poi tutto ricomincia, comunque Baudo mostra una sicurezza
impressionante.
Il play-back diventa obbligatorio per tutti e all'ultimo si
cambia un big: Loretta Goggi non vuole più cantare la sua "Un amore
grande", viene chiamato Pupo.
Nella categoria Big vincono Al Bano e Romina
Power, con "Ci sarà". La canzone è molto carina, sicuramente meglio
di altre loro, vince anche l'idea della coppia felice e bella, anche se, ancora
una volta, è sottotono la grande voce di Al Bano.
Secondo si piazza (per la
prima di lunghe volte) Toto Cutugno, con la sua "Serenata", una
canzone gradevole che descrive benissimo l'idea di una serenata di un amato alla
sua amata in un sobborgo italiano (grandioso il fischio prima della canzone).
Cutugno però, pur essendo della stessa casa discografica, non accetta che siano
Al Bano e Romina a vincere e si creerà una totale rivalità tra i due cantanti.
Terzo infine, seppur con idee di vittoria (visto le posizioni in Hit-Parade), è
Christian, con la sua "Cara"; canzone sempre melodica ma molto bella e
diversa da altre sue. Anche Christian crea polemiche, affermando che la sua
canzone è creata così naturalmente e non costruita come quelle piazzate prima
di lui.
Questo Sanremo riporta alla ribalta (per l'ultima volta in modo così
numeroso) i vecchi Big degli anni '60: Riccardo Del Turco, che con la sua
"Serena alienazione", esibisce ancora una sua canzone impegnata e
"diversa" dalle altre degli anni '60 ma non avrà successo; Marisa
Sannia, la cantante sarda, che porta una canzone molte orecchiabile e melodica
,"Amore amore", che però non va da nessuna parte; Bobby Solo, con
"Ancora ti vorrei", che lascia i suoi testi "moderni", per
tornare ad una sua classica canzone di stampo anni '60 ed infine è da notare il
grande ritorno (dopo la sua vittoria del 1974) di Iva Zanicchi, che esibisce la
sua splendida voce e il suo splendido fisico( anche col naso rifatto) ma forse
non è più tempo per lei e per la sua "Chi mi darà".
Uno spazio
diverso lo merita Patty Pravo. Presente solo all'edizione del Sanremo 1970,
Patty ritorna come sempre bella e misteriosa, travestita da Geisha e con un
leggio sul palco, con una bellissima canzone, "Per una bambola".
Nutrita e bella la presenza femminile: Fiordaliso, con la bellissima "Non
voglio mica la luna", che associa la sua grinta, con una canzone dalla
bella melodia (Fiordaliso creerà ideee strane, per la sua presunta presenza in
un Harem di un sultano); Fiorella Mannoia, che si toglie la grinta
dell'esordio ("caffè nero bollente" del 1981) per sfornare una
bellissima interpretazione di una grandiosa canzone, "Come si cambia";
Anna Oxa, sempre più dark lady e meno punk, con un bel pezzo grintoso,
"Non scendo", la cantante barese sembra isolata dagli altri e gioca a
carte coi suoi discografici.
Delude invece la giovane Donatella Milani, promossa
tra i Big, coi i suoi soliti maglioncini fatti da sua mamma ed una canzone
abbastanza bruttina, "Libera". Donatella Milani sparirà dalla
circolazione. Interessante e varia è anche la presenza maschile: ritorna Mario
Castelnuovo, con una canzone che però non porta più la bellezza di "Sette
fili di canapa", "Nina", anche se la sua voce è sempre
apprezzabile; Drupi si vede invece con una bella canzone, anche se magari un po'
inferiore alle altre, "Regalami un sorriso" ed infine Pupo, con un
pezzo (come si è detto) destinato inizialmente a Loretta Goggi, "Un amore
grande", che è una tipica canzone festivaliera, senza pretese (più tardi
Pupo dirà, poi smentendo, che il quarto posto ottenuto gli era stato promesso
prima).
Inoltre si esibiscono due artisti, quanto meno particolari: Garbo, un
idolo di quel periodo,poi scomparso nel nulla, che regala una raffinata e
particolare "Radio clima" ed Enrico Ruggeri che, lasciati i Decibel,
torna dopo 4 anni, sempre con i capelli biondi tinti e gli occhiali strani e con
una canzone particolare e ritmata che resterà importante nella sua carriera,
"Nuovo swing". Il bello di questo pezzo è il pianoforte suonato in
modo originale e il testo, abbastanza banale ma originale. Inoltre, come sempre
si denota la musica "alternativa", che da spettacolo: Alberto
Camerini, autodefinitosi l'arlecchino del rock, che canta una particolare
"La bottega del caffè", il suo ruolo non è propriamente a Sanremo
però.
Un altro gruppo diverso sono il "Gruppo Italiano", gruppo
scioltosi troppo presto, che aveva avuto un forte successo con "Tropicana"
e ci ritenta con la particolare "Anni ruggenti". Il gruppo è formato
da figli d'arte: Roberto Del Bo, detto Bozzo, figlio della famosa psicologa Anna
Del Bo Boffino e Raffaella Riva, figlia dell'ex-presidente del Milan, Felice
Riva. La loro canzone ha un forte sapore Hawayano, anche grazie alle
"palme", sullo sfondo che si muovono perché fatte da persone
mascherate!.
Un altro gruppo partecipa per la prima volta, gli Stadio, il cui
leader, Gaetano Curreri, è paroliere e amico stretto di Vasco Rossi, la canzone
è molto bella e con grandi pezzi di chitarra,"Allo stadio" ma non è
capita dal popolo italiano che la relega all'ultimo posto.
Da notare che
l'autore è il giovane Luca Carboni, che arriverà al successo anni dopo.
Nella
sezione "giovani". vince un ragazzo timidissimo, con una voce
particolare e un serio studioso di chitarra (prenderà sempre lezioni con
Alberto Radius, nonostante il successo). All'inizio nessuno lo notava ma dopo la
sua vittoria, con "Terra promessa" un inno ai giovani della sua
generazione, diventa un personaggio a tal punto che al ritorno a casa è
bloccato in Autogrill da un gruppo di fans.
Si chiama Eros Ramazzotti e sarà
destinato ad un successo mondiale e duraturo tuttora. Del resto poco si salva
del gruppo dei giovani, molti di loro spariranno nel nulla; vi sono però dei
cantanti bravi, che parlano del mondo di oggi: Calcagno ("Principessa delle
rose", quinto), i Canton ("Sonnambulismo", scritto da Ruggeri,
quarti) e Valentino, con la sua fantasia ("Notte di luna" quinto a
pari merito con Calcagno).
Si rivedono inoltre alcuni vecchi Big, riciclatisi
come Giovani: i Collage ("Quanto ti amo") e la giovane Giorgia Florio
("Se ti spogli", famosa per il verso "tu sei tosto"), che
vengono eliminati e non se ne parlerà più o cantanti che vanno in finale:
Marco Armani ("Solo con l'anima mia", secondo, avrà una certa fortuna
a Sanremo ma con canzoni scadenti) e la brava Flavia Fortunato (terza con
"Aspettami ogni sera"), che non avrà fortuna ma porterà sempre belle
canzoni.
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