IL 1983 - LA STORIA
A cura di Rey Brambilla
Molti cambiamenti in questa edizione. Prima di tutto si rinnovano i
presentatori, un uomo: Andrea Giordana, famoso per aver recitato nel "Conte
di Montecristo", nel ruolo di Edmond Dantes, è bravo ma è più attore che
presentatore, mentre conduce il festival.
E' contornato da 2 brave vallette
(Emanuela Falcetti e Anna Pettinelli) e da un altra, Isabel Russinova, che spera
di presentare bene, peccato che per le tante "papere" sarà
ribattezzata "Paperova"!.
Dal Casinò presenta il solito impeccabile
Daniele Piombi, con la figlia di Nino Manfredi, Roberta Manfredi. Per la prima
volta anche la radio segue stabilmente tutte e tre le serate del Festival ed
inoltre,oltre alle giurie normali, le canzoni sono votate anche dalla schedina
del "Totip", cioè una schedina simile a quella per le corse dei
cavalli e il vincitore viene premiato durante la successiva "Domenica
In", il giorno successivo.
Per la prima volta tutti usano il play-back. I
cantanti salgono a 36 da 30,come sempre 18 big (prima dovevano essere 14), senza
bisogno di eliminazione e i "giovani" 18 (prima dovevano essere 16)
che devono superare una selezione per arrivare a 8 canzoni.
Grazie ad una gara
della trasmissione "Domenica In", vengono selezionati 3 giovani per
Sanremo: Tiziana Rivale, Giorgia Florio e Alessio Colombini.
Come sempre molti
sono gli ospiti.
Si va dalla musica Heavy Metal dei Saxon; il bravo brasiliano
Toquinho e il grande cantante folk americano John Denver. Il grande ospite è
l'ex-leader dei Genesis, Peter Gabriel,che durante la sua esibizione si dondola
sul palco dell'Ariston, rischiando di cadere sugli spettatori.
Inoltre, come
sempre ci sono degli ospiti italiani: Pippo Franco, Raffaella Carrà, Nino
Manfredi (che canta "Canzone pulita", i cui introiti per la vendita del
disco vanno alla ricerca sul cancro, accompagnato da 50 bambini) e i due vecchi
"avversari" di battaglie di Sanremo, Domenico Modugno e Claudio Villa
(che ha fatto la pace con Ravera ma da ancora i consigli come quello di
rimettere l'orchestra e fare cantare la doppia esecuzione).
C'è anche molta
agitazione: gli operai delle case discografiche manifestano per il contratto di
lavoro e anche gli industriali discografici protestano per la tassa data dal
governo Fanfani, al 16%, diranno che nessuno si presenterà al Festival di
Sanremo ma alla fine non sarà così. Il giornalista Nantas Salvalaggio prende
di mira ancora Vasco Rossi, definendolo un drogato ma lui questa volta non
risponde alla provocazione; risponde invece fra’ Cionfoli, (si dubita della
sua vocazione), che querela Salvalaggio al "mitico" pretore di Sanremo
del 1981, Michele Russo.
Si danno tanti nomi per la vittoria: primo di tutti
Gianni Morandi. Morandi ritorna alla grande, con un pezzo difficile ma molto
bello e degno di se,"La mia nemica amatissima", si vede a seguito sua
una giovane e bella ragazza, molto procace, Serena Grandi; sembra un nuovo amore
ma alla fine è lo stesso Gianni che confessa che era solo un rilancio per lui e
un lancio per lei ma non c'era alcun rapporto, anche lei negli anni avrà la sua
fama.
Un altro favorito è Christian ,il solito bello, abbronzato e col sorriso
aperto ,la sua canzone ha successo ma è molto melodica,"Abbracciami amore
mio". Si parla dei Matia Bazar, che portano una canzone meravigliosa, dal
testo e dalla musica molto anni '30,"Vacanze romane". Il gruppo è
cresciuto e suona un pop elettronico molto suggestivo e adattissimo alla
bellissima voce di Antonella Ruggero ma neppure loro vinceranno.
Si parla infine
di colui che poi vincerà la classifica del Totip, il vero amato dagli italiani
e che avrà un lancio all'estero davvero clamoroso: parliamo di Toto Cutugno,
che porta "L'italiano", una canzone che tratteggia con delicatezza
l'italiano medio di quell'anno, citando anche il presidente Pertini.
La vittoria
finale va invece ad una giovane promessa, su cui nessuno scommetteva, Tiziana
Rivale con la sua "Sarà quel che sarà". Sicuramente una bella
canzone ed una brava interprete, uscita (come si è detto) dalla selezione di
Domenica In. Peccato che il suo successo non avrà seguito.
Seconda è un altra
giovane proposta, la brunetta Donatella Milani, che canta una canzone piuttosto
semplice,"Volevo dirti". La ragazza porta maglioni creati a maglia da
sua madre, purtroppo anche la sua stella è destinata a spegnersi presto.
La terza piazzata è la "veterana" del podio, Dori Ghezzi. La moglie di
Fabrizio De Andrè, nonostante la tracheite che l' ha presa d'assalto durante i
giorni di Sanremo, è felicissima di essere considerata così tanto dalle
giurie, soprattutto dopo il brutto rapimento che ha dovuto subire con suo
marito. La sua canzone è davvero bella,"Margherita non lo sa", tratta
di una ragazza di cui Dori descrive le movenze.
Partecipano inoltre vari
artisti, esordienti in altre edizioni: Pupo, che porta però una canzone
abbastanza semplice e senza contenuti,"Cieli azzurri". Egli si dice
abbia vinto 30 milioni al casinò e dirà poi di aver visto un cantante aver
spaccato un tavolo con un pugno per essere stato eliminato; Marco Ferradini che
porta invece una bella canzone,"Una catastrofe bionda" ma anche per
lui la sua stella si spegnerà a questo Sanremo. Invece Sandro Giacobbe
("Primavera") e Gianni Nazzaro "Mi sono innamorato di mia
moglie") portano pezzi molto melodici e poco considerati (Nazzaro arriva a
Sanremo con la sua nuova moglie, dopo un rapporto coniugale confuso).
Inoltre
tornano, con alternata fortuna, i cantanti rivelatasi nel Sanremo del 1982: il
frate Giuseppe Cionfoli, come si è già detto, con la sua "Shalom",
una canzone che descrive le bellezze del creato e vede ridimensionarsi la sua
figura ad una folkloristica comparsa. Fiordaliso, che invece esplode, con una
bellissima "Oramai", che fa denotare la sua voce arrochita e la sua
grinta. Stefano Sani che ci riprova con "Complimenti" ma tornerà
nell'anonimato ed infine Viola Valentino, questa volta senza il marito Riccardo
Fogli, che porta una canzone allegra e ballabile,"Arriva arriva".
Presente è ancora Zucchero Fornaciari, questa volta con una canzone meno
melodica e più ritmata,"Nuvola", ma il futuro blues-man è sempre
visto nell'ombra.
Questo Sanremo, per l'ultima volta per tanto tempo, presenta
anche degli stranieri in gara: i soliti esponenti della disco music, i Passangers
("Movie stars"); Bertin Osborne che, con la sua "Eterna
malattia", raggiunge il record di 64 versi per una canzone ed infine il
giovane Richard Sanderson, cantante del celebre film,"Il tempo delle
mele", che non si ripete con la sua "Stiamo insieme". Un merito
in più va alla bravissima e giovanissima, Amii Stewart, con "Working late
tonight"; più avanti diventerà una "regina" della voce e tornerà
come super-ospite a Sanremo, pur "accusando" il povero Baudo (che
giustamente non si ricordava) di essere stato il presentatore di questa edizione
(in verità è Andrea Giordana).
Curiosa inoltre, è la presenza (come spesso in
queste ultime edizioni) di legami di parentela: partecipa infatti Barbara
Boncompagni, figlia di Gianni, con una divertente "Notte e giorno" ma
non avrà molto successo come cantante e anche la sorella della seconda piazzata
al Festival del 1981, Daniela Goggi, che forse sperava di bissare il successo di
Loretta ma la sua "Dammi tanto amore”, è simpatica ma non è ammessa
alla finale. Curiosità, sia Barbara Boncompagni e sia Daniela Goggi, hanno
abbandonato le scene e fanno le mamme a tempo pieno.
Infine c'è da notare la
presenza di alcuni esordienti, alcuni esclusi o meno: Marco Armani, che passa al
primo turno grazie ad una bella canzone "E’ la vita"; Brunella
Borciani, che è brava ma non va in finale, con la sua "E la neve
scende"; Nino Bonocuore ("Nuovo amore") che è bocciato ma
accumulerà alcune presenze a Sanremo, anche grazie alla sua "erre"
particolare; Alessio Colombini ("Scatole cinesi" che è eliminato ma
diverrà un bravo produttore; Flavia Fortunato, che va in finale con
"Casco blu", una canzone simpatica su una donna innamorata di un
pilota automobilistico, che ci regalerà sempre ottimi pezzi nelle edizioni
future, pur non raggiungendo mai il grande successo.
Delle menzioni particolari
le meritano altri esordienti. La giovane Sibilla, rivelatasi come violinista
pazza in "Prova d'orchestra" di Fellini e seguita da Battiato. La sua
"Oppio" sarà però bersaglio del play-back, difatti Sibilla crede di
cantare sulla base ed esce così una terribile duplicazione di voci che decreta
la sua bocciatura. La giovanissima e deliziosa Giorgia Florio, di cui si dice
sia invaghito un giovane giornalista, che sfodera una vociona sensuale nella sua
"Ti avrò", una gran bella canzone, che va in finale. Anche la ragazza
però avrà poco successo.
Tra i bocciati c'è un autore di 36 anni, dopo una
lunga gavetta, la cui canzone è amata dallo stesso patron Ravera, poiché gli
ricorda la giovinezza, Amedeo Minghi. Minghi, con tanto di barba, canta
"1950", una canzone bellissima e amatissima (eseguita poi anche da
Morandi) che parla del periodo della fine della guerra, visto da un giovane
innamorato di una certa Serenella. La canzone non verrà capita ma Minghi avrà
ampio modo di rifarsi in seguito, con questa e con altre canzoni a Sanremo.
Ultima e clamorosa infine la presenza di Vasco Rossi, non compreso al penultimo
posto, con "Vita spericolata", l'inno di un certo tipo di gioventù,
che decreterà a lui e alla canzone il successo mondiale. Vasco ha dormito per 2
giorni in una roulotte!.
<-- 1982 - 1984 -->
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