Festival di Sanremo 2018
La cronaca della prima serata, martedì 6 febbraio 2018
Commento a cura di
Cristiano Mancin
Le pagelle di Cristiano Mancin
Prima serata del 68° Festival di Sanremo che, come promesso dal direttore
artistico nonché conduttore (“dittatore artistico” dice lui) Claudio Baglioni,
ha visto al centro la musica.
Dalla gara in sé, agli ospiti, alle gag, in ogni situazione la musica è stata
centrale e da un cantautore come lui non ci si aspettava altro.
La sigla di questo Festival è stata scritta da Claudio Baglioni e la cantano
insieme tutti i big in gara.

La partenza è
scoppiettante, con Fiorello chiamato a scaldare il pubblico con battute a
raffica sul festival, sulla politica (con garbo e nel rispetto della par
condicio), sul direttore della Rai, Mario Orfeo.
Blocca anche sul nascere la protesta dell'ennesimo incursore che, indisturbato,
sale sul palco a voler dire la sua (dovrei provarci anch'io, una volta, se è
così facile salire sul palco...).

Tocca poi a
Baglioni fare gli onori di casa, e qui arrivano le uniche note dolenti della
serata: prolisso, ridondante, elogia “l'oggetto” canzone con una lunga serie di
metafore che dovrebbero esaltarne la bellezza. Poeta, ma l'effetto scalda
pubblico di Fiorello svanisce.
Si riscatterà nel corso della serata, prestandosi a numerose gag con
Pierfrancesco Favino e Michelle Hunziker, i suoi compagni di viaggio, ed
entrando sempre in punta di piedi, giocando un po' sul suo ruolo di direttore
artistico

Proprio Michelle
Hunziker, invece, è la vera conduttrice della serata: bella, simpatica e
soprattutto spigliata.
Caratteristiche che latitano un po' in Favino, che però nel corso della serata
si dimostrerà essere un discreto cantante.
Ma veniamo alla gara, che quest'anno non prevede eliminazioni: tutti i big
arriveranno fino all'ultima serata, accumulando i voti raccolti nelle precedenti
serate che faranno media coi voti finali.
Nel primo blocco
si esibiscono Annalisa (al suo quarto festival), Ron (attesissimo,
con un inedito di Lucio Dalla), i debuttanti The Kolors e Max Gazzé.
Toccherebbe poi a
Laura Pausini e Baglioni tenta la gag di chiamarla sul palco, ma tutti
già sanno che a causa di una forte laringite non ci sarà: al suo posto torna sul
palco Fiorello, che duetterà con Baglioni in “E tu” dedicata proprio alla
Pausini che, a sorpresa (questa sì), si collega telefonicamente.
Inutile dire che
Claudio Baglioni, chiamato a fare ciò che più gli è congeniale, eccelle come
sempre.
La gara riprende
con Ornella Vanoni, che torna al Festival 19 anni dopo, accompagnata da
Bungaro e Pacifico, autori del suo brano, seguita dalla
favoritissima coppia Ermal Meta – Fabrizio Moro e da un altro
debuttante festivaliero, ma apprezzato crooner, Mario Biondi.
Pierfrancesco
Favino sorprende con un medley di canzoni (solo in parte dedicato al festival) e
alla lunga vincerà la gara canora con Michelle Hunziker, che più tardi stonerà
non poco sulle note di “E se domani”.
La gara prosegue
con Roby Facchinetti e Riccardo Fogli, in coppia dopo la recente reunion
di fine carriera dei Pooh, Lo Stato Sociale (gruppo bolognese che porta
un po' di follia sul palco), Noemi (curiosità: gareggia solo negli anni
pari) e i Decibel, da poco riuniti sotto la guida del loro storico
leader, Enrico Ruggeri.
Seguono Elio e
Le Storie Tese (nell'anno delle reunion per loro questo è l'ultimo Festival
prima di sciogliersi), Giovanni Caccamo (il più giovane big in gara, 27
anni), Red Canzian, altro ex membro dei Pooh (che vince nettamente la
gara a distanza col duo Facchinetti – Fogli) e Luca Barbarossa, che canta
in romano.
L'artista che il
Festival di Sanremo vuole omaggiare questa sera (ed ogni sera è previsto almeno
un omaggio musicale di questo tipo) è il Maestro Luis Bacalov.
Quale
occasione migliore per introdurre il nuovo ospite: Gianni Morandi.
Sulle note di “Se
non avessi più te”, all'epoca arrangiata da Bacalov, duetta con Claudio Baglioni,
prima di esibirsi con uno dei brani del suo ultimo album, “E' una vita che ti
sogno”, insieme all'autore del brano, Tommaso Paradiso (frontman dei The
Giornalisti).
L'ultimo blocco
di cantanti in gara vede, nell'ordine, Diodato e Roy Paci, Nina Zilli
(con un brano in difesa delle donne), Renzo Rubino (al suo terzo
festival), il debuttante Enzo Avitabile in coppia con Peppe Servillo
degli Avion Travel e Le Vibrazioni, ennesima reunion di questo Festival.
Nel mezzo, una
parentesi anche per presentare il cast del nuovo film di Gabriele Muccino,
“A casa tutti bene”, di cui fanno parte tra gli altri Pierfrancesco Favino e una
delle conduttrici del Dopo Festival, Sabrina Impacciatore.
Per tutta la
serata Michelle Hunziker ha voluto sottolineare che alla fine sarebbe stata data
la classifica di gradimento delle canzoni.
Ci si aspettava
una tradizionale classifica, dal primo al ventesimo posto, invece, ricalcando un
po' lo stile degli ultimi Festival, vengono comunicate solo tre fasce di
gradimento: alto, medio, basso.
Queste fasce di
gradimento si riferiscono ai voti della sola giuria demoscopica, che in questa
fase pesa per il 30% sul risultato finale (40% va al televoto, 30% alla sala
stampa)
In base a questi
voti, questa è una prima indicazione generale sul gradimento delle canzoni.
FASCIA BLU – ALTO GRADIMENTO
Nina Zilli - “Senza appartenere”
Lo Stato Sociale - “Una vita in vacanza”
Noemi - “Non smettere mai di cercarmi”
Annalisa - “Il mondo prima di te”
Max Gazzé - “La leggenda di Cristalda e
Pizzomunno”
Ron - “Almeno pensami”
Ermal Meta e Fabrizio Moro - “Non mi avete
fatto niente”
FASCIA GIALLA – MEDIO GRADIMENTO
Luca Barbarossa - “Passame er sale”
Mario Biondi - “Rivederti”
The Kolors - “Frida (Mai, mai, mai)”
Elio e Le Storie Tese - “Arrivedorci”
Giovanni Caccamo - “Eterno”
Ornella Vanoni con Bungaro e Pacifico -
“Imparare ad amarsi”
FASCIA ROSSA – BASSO GRADIMENTO
Decibel - “Lettera dal duca”
Vibrazioni - “Così sbagliato”
Diodato e Roy Paci - “Adesso”
Renzo Rubino - “Custodire”
Roby Facchinetti e Riccardo Fogli - “Il
segreto del tempo”
Enzo Avitabile e Peppe Servillo - “Il
coraggio di ogni giorno”
Red Canzian - “Ognuno ha il suo racconto”
Tutto sommato è
risultata una prima serata piacevole e i risultati d'ascolto premiano Baglioni &
Co., che superano addirittura il record di share della serata d'esordio
dell'anno scorso (52,1%).
Scoppia però un
caso al Dopo Festival: il brano di Ermal Meta e Fabrizio Moro, “Non mi avete
fatto niente”, pare assomigli molto a un brano già presentato a Sanremo Giovani
due anni fa e firmato anch'esso da Andrea Febo, coautore del brano in gara
quest'anno.
Nelle prossime
ore sapremo se la direzione artistica prenderà qualche decisione in merito alla
loro permanenza in gara.
Le pagelle di Cristiano Mancin
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