Festival di Sanremo 2008
La quarta serata
Commento a cura di Cristiano Mancin
I
Sonohra sono i vincitori del 58° Festival della Canzone
Italiana nella sezione Giovani.
La loro canzone “L’amore” è risultata la più votata dalla somma
dei voti delle tre giurie: giuria demoscopica, televoto e giuria di qualità.
Seguono La Scelta con “Il nostro tempo”, i
migliori secondo la giuria di qualità, e Jacopo Troiani con
“Ho bisogno di sentirmi dire ti voglio bene”.
Una decisione ben vista dalla critica, che arriva dopo un’estenuante serata in
cui lo spazio dedicato ai Giovani in gara è quasi irrilevante di fronte
all’ampio spazio dedicato ai superospiti italiani.
Basti pensare che dopo due ore di trasmissione si erano esibiti soltanto 2 degli
8 Giovani in gara ed essendo la loro serata finale mi sembra imbarazzante che
gli ultimi artisti, i Milagro, siano stati fatti esibire dopo l’una di notte,
quando credo che gran parte di coloro che avrebbero dovuto votarli da casa era
ormai a letto.
Ma facciamo un breve resoconto
della serata, partendo col presentare i membri della giuria di qualità
di questa sera: Nicolas Vaporidis (attore), Sarah
Felberbaum (attrice), Claudio Cecchetto (produttore),
Alessia Filippi (nuotatrice), Federico Moccia
(scrittore e regista).
Sembra più una giuria da rassegna cinematografica che da concorso canoro, con
l’eccezione di Claudio Cecchetto che è competente ma ahinoi un po’ di parte,
essendo chiamato in causa come produttore dei Finley, in gara tra i Big. Durante
tutta la serata darà sempre voti piuttosto alti.
I primi ad esibirsi sono proprio i Sonohra: avevo scritto nella
precedente serata che la loro era una canzone tipicamente sanremese ed i voti
delle giurie mi hanno dato ragione.
Primo
super-ospite della serata è Giorgia, che a Sanremo deve gran
parte della sua notorietà; qui infatti vinse nel 1995 con “Come saprei”, oltre
ad ottenere un terzo posto nel 1996 (“Strano il mio destino”) e un secondo posto
nel 2001 (“Di sole e d’azzurro”).
Accenna un pezzo di “E poi…” prima di cantare “The man I love”, “Se stasera sono
qui” e l’ultimo suo successo radiofonico, “La La Song”.
Il
secondo ospite è Jovanotti. Esordisce col suo ultimo successo,
“Fango”, accompagnato tra gli altri da Ben Harper, grande esponente della
tradizione blues e soul americana.
Jovanotti è stato costretto a firmare una liberatoria in cui si impegna a
rispettare la par condicio, in questi tempi di campagna elettorale, ma non evita
di parlare di politica, citando le imminenti elezioni del presidente degli Stati
Uniti e in particolare il candidato democratico Barack Obama.
Canta poi “A te”, sempre tratta dall’ultimo album, prima di congedarsi
raccontando l’aneddoto di un incontro avuto con Silvio Berlusconi nei bagni
dello stadio di S.Siro …
La
terza ospite è Fiorella Mannoia, che canta da far suo,
nonostante il mal di gola che ha colpito pure lei oltre a Pippo Baudo, tre
straordinari pezzi : “Sally”, “Quello che le donne non dicono” e “Io che amo
solo te”.
Finalmente, dopo un’ora e mezza,
riprende la gara con Ariel e la sua “Ribelle”, a cui è stato
assegnato il premio della sala stampa Radio TV, ma dopo la
pubblicità è ancora la volta di un’ospite, questa volta internazionale:
Leona
Lewis, che dopo una breve e divertente intervista canta “Bleeding
Love”.
Tocca quindi al più giovane artista
in gara, Jacopo Troiani con “Ho bisogno di sentirmi dire ti
voglio bene”, giusto in tempo visto che dopo la mezzanotte non può esibirsi in
quanto minorenne.
Voti alti anche per lui da parte della giuria di qualità, a cui Baudo non offre
spazio per eventuali dibattiti e discussioni sulle votazioni. E visti i tempi
della serata è un bene.
All’interno di questa anomala serata c’è spazio anche per un gruppo di scatenati
ragazzini, ballerini di tip tap in erba: i Children Tappers.
La gara riprende poi con
Giua (“Tanto non vengo”), che risulterà ultima secondo i voti della
giuria di qualità pur non ricevendo insufficienze, seguita dai più quotati Frank
Head (“Para parà ra rara”) a cui è stato assegnato il premio della critica.
Dopo
la pubblicità, altro super-ospite: Gianni Morandi.
Apre il suo intervento con il brano “Stringimi le mani”, nuovo successo
dell’eterno ragazzo di Monghidoro inserito nella raccolta “Grazie a tutti” che
festeggia i suoi primi 50 anni di carriera.
Accenna poi “Che sarà”, canzone che nel 1970 gli era stata proposta ma che
Gianni rifiutò e divenne nel ’71 un successo di José Feliciano e i Ricchi e
Poveri.
Infine canta una delle sue canzoni più amate e da lui più sentite: “Uno su
mille”.
Ritorna poi la gara con
Valerio Sanzotta (“Novecento”), seguito da un balletto di Andrea Osvart.
“Posso dire che hai un gran bel gulasch?” chiede Chiambretti alla bella
ungherese.
Tocca poi a La Scelta (“Il nostro tempo”), i migliori secondo la giuria di
qualità ma soltanto secondi nella classifica finale.
La
serata prosegue con i Pooh, che propongono un medley di alcuni
loro successi tra cui “Amici per sempre”, “Pensiero”, “Tanta voglia di lei” e la
vincitrice del festival 1990, “Uomini soli”.
Eseguono poi il brano che ha fatto da traino al loro nuovo album, “La casa del
sole”.
Chiudono la gara i Milagro (“Domani”) che ottengono un 9 da tutti e cinque i
giurati di qualità.
Sicuramente sono penalizzati dall’ora tarda.
Prima dei risultati finali, spazio a dei premi speciali.
Il primo premio speciale “Città di Sanremo” viene assegnato al
premio oscar Nicola Piovani, compositore di numerose colonne
sonore tra cui proprio quella per il film “La vita è bella” di Roberto Benigni.
Viene
poi invitata sul palco Loredana Berté, che bissa il duetto di
ieri con Ivana Spagna e riceve a fine esibizione due premi: un
premio speciale “Città di Sanremo” ma soprattutto quel premio della critica che
la sorella Mia Martini meritò nel lontano 1982 ma non le fu mai consegnato e che
Loredana ha sempre inseguito.
Arrivano infine i risultati, ma talmente tardi che non è possibile far ricantare
la canzone vincitrice ai Sonohra. Un’occasione persa per valorizzare veramente
la musica e i giovani che ne rappresentano il futuro.
Le Classifiche finale e parziale dei
Giovani
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