Festival di Sanremo 2005
La prima serata
Commento a cura di
Cristiano Mancin
Le pagelle e la classifica provvisoria della 1a serata
Una partenza “sui generis” quella del 55° festival della
canzone italiana. Un filmato ci
ricorda
come anche nello spazio, grazie alla sonda Voyager, sta viaggiando la musica. Si
torna sul palco con l’inno di Mameli suonato alla chitarra elettrica da
Paolo Carta e con una prima passerella di tutti i giovani che cantano
alcuni ever-green, che dovrebbero essere un tributo al festival (ma cantano
anche “Il pescatore” di De André, che con Sanremo non c’entra nulla).
Partenza
spigliata dei conduttori, con una simpaticissima Antonella Clerici
a supportare e sopportare le battute di Paolo Bonolis (“Hai un vestito che fa
provincia!”). Piuttosto insipida, invece, Federica Felini che
quasi fa rimpiangere alcune vallette straniere del passato.
A rompere il ghiaccio, per la categoria Uomini,
Umberto Tozzi con “Le parole”, seguito da Paola e Chiara
con “A modo mio” e dal debutto di Roberta Faccani, la nuova
voce dei Matia Bazar (ma fa rimpiangere chi l’ha preceduta).
Dopo la pubblicità e un nuovo siparietto comico di Bonolis
con la Clerici e il suo fidanzato, è la volta del sorprendente Nicola
Arigliano, applauditissimo dal pubblico in sala.
Seguono la Dj Francesco Band e Toto Cutugno
con la partecipazione straordinaria (in tutti i sensi) di Annalisa
Minetti.
Altra pubblicità e primo cambio d’abito per Federica Felini:
da bianco a nero.
Si torna alla gara con Alexia (che si candida come vincitrice
della sua categoria) e Gigi D’Alessio. Primi commenti degli
opinionisti, tutti concordi nel sottolineare la prova di Arigliano e il buon
inizio del Festival.
Primo ospite straniero di questo 55° festival è
Michael Bublé, elegante nella
presenza
quanto nell’esecuzione di “Feeling good”.
Poco elegante, invece, il modo in cui gli viene sostituito il microfono che ad
un tratto ci lascia senza la sua straordinaria voce.
Segue una divertente intervista, in cui Bublé annuncia che presto prenderà la
cittadinanza italiana grazie alle sue origini trevigiane, e un tragicomico
duetto con Bonolis in un’improbabile “Tu vuò fa’ l’americano”.
La chiusura del suo intervento, questa volta senza problemi di audio, è con il
brano “Home”.
La seconda parte si apre con Le Vibrazioni,
seguiti da Francesco Renga (compagno nella vita di Ambra
Angiolini, qui opinionista).
Giunge, quindi, il momento della riflessione, a cui Bonolis ci aveva già
abituato con “Domenica In”.
Una riflessione sulla guerra, un pensiero per Giuliana Sgrena, la giornalista
rapita in Iraq il 4 febbraio scorso, e una riflessione sull’infanzia,
significativa ma discutibile per come è stata strutturata: prima viene mostrata
la figlia di uno dei coristi, allegra e piena di gioia di vita, a cui fanno
seguito le foto di una bambina africana, malnutrita a causa di una carestia, e
viene così fatto un confronto su come dovrebbe essere e non essere l’infanzia.
Belle parole, ma non scopriamo nulla di nuovo.
Peccato, poi, che nel collegamento con la missione di Nyala ci vengano mostrati
bambini molto più sani, ben vestiti e curati di quelli che soffrono realmente la
fame in tutto il mondo.
A mio parere si è persa un’occasione per stare zitti.
Dopo
la pubblicità, arriva la notizia shock della morte di Alberto Castagna,
che lascia letteralmente di stucco i presenti in sala.
Ci mancherà il “dottor Stranamore”.
Ma lo spettacolo deve continuare e tocca ad Antonella
Ruggiero riprendere la gara.
Seguono Marco Masini (con una canzone che non si discosta molto
da quella con cui ha vinto l’anno scorso), Anna Tatangelo (con
un brano scritto da Gigi D’Alessio), Peppino Di Capri (con un
pezzo degno della categoria a cui prende parte).
Dopo la telepromozione, primo cambio d’abito anche per la
Clerici: è l’esatta copia del precedente, cambia solo il colore.
Tocca, quindi, a Marcella Bella (si è rimessa il cognome…) che
sfoggia un abito con cucito sul fondoschiena il titolo della sua canzone: “Uomo
bastardo”.
Paolo Meneguzzi, con la sua “Non capivo che l’amavo”, chiude la
categoria Uomini.
Giunge quindi il debutto di Nicky Nicolai col quartetto jazz
del marito Stefano Di Battista, seguito dal ritorno di Franco Califano
con un brano scritto da Federico Zampaglione dei Tiromancino (forse era meglio
se portavano loro questo brano al Festival) e dai Velvet.
A chiudere la gara per questa prima serata è Marina Rei con
“Fammi entrare”.
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